LA COSTA

da Arbatax
alle Cale del Golfo di Orosei

La partenza è programmata dal porticciolo turistico di Arbatax.
Appena usciti dal porto si presenterà il caratteristico Isolotto D’ogliastra , gruppo di isolotti di porfido rosso caratteristico di questa zona.
Una sosta è consigliata al rientro dalle Cale per visitare la Madonna Stella del Mare, a cui i marinai chiedevano protezione, e in onore della quale è stata eretta una piccola statua.

Proseguendo il nostro viaggio verso nord e volgendo il vostro sguardo verso sinistra potrete ammirare Santa Maria Navarrese e il suo magnifico porto turistico.
La vostra vista sarà però immediatamente catturata dall’imponente Monumento naturale di Pedra Longa, guglia che con i suoi 128 metri di altezza a picco sul mare è meta di appassionati arrampicatori e punto di partenza per il famoso trekking “ Selvaggio Blu”.

Oltrepassata la guglia spesso popolata da climber potrete ammirare la Cascata di Baus, un corso di acqua dolce che dalle pendici di Punta Giràdili sfocia in mare nella piccola e intima spiaggetta di Baus confinante con Cala Fenile, spiaggia dai ciottoli multicolore.
Giunti a Capo Monte Santo, promontorio che segna il limite meridionale del Golfo di Orosei, sulla sinistra potrete ammirare la Grotta dei Colombi, formatasi grazie all’erosione dell’acqua piovana e luogo di nidificazione di una colonia di colombi.

Questo tratto di costa è caratterizzata da piccoli fiordi detti “Portu”.
Il primo che incontrerete è Portu Pedreosu, tradotto dalla lingua Sarda significa porto pietroso, il cui nome è dato dalla splendida spiaggia caratterizzata appunto da ciottoli.
A seguire troverete il fiordo di Portu Cuau, teatro del naufragio del mercantile “Levante“, del quale si possono vedere i resti praticando dello snorkeling all’interno dell’insenatura ; in particolare ben visibile è il blocco dei motori del mercantile.
Famosa per il suo caratteristico arco naturale e per le sue acque turchesi, uniche al mondo, è Cala Goloritzè.
Dichiarata Patrimonio dell’Unesco dal 1995, Cala Goloritzè vi lascerà senza fiato per la sua spettacolare bellezza e per l’imponenza del pinnacolo calcareo, Punta Caroddi, che sovrasta la spiaggia di candidi ciottoli.

E che dire dell’intima e riservata spiaggia delle Sorgenti limitrofa a Cala Goloritzè! Spettacolo nello spettacolo sono le piccole volte scavate dalla forza del mare che hanno generato delle grotte alle quali potrete accedere nelle calde giornate estive per un fresco bagno garantito dalle sorgenti di acqua dolce che sgorgano dal sottosuolo della spiaggetta di ciottoli che troverete all’interno delle grotte.
Il vostro viaggio potrà proseguire verso nord alla vola di Cala Gabbiani, apprezzata dai turisti per il colore delle sue acque ma anche perché esclusa dagli scali dei barconi e per questo meno frequentata.

Difficilmente non rimarrete incantati da Cala Mariolu il cui nome in lingua Sarda è "Ispuligidenie" ovvero “le pulci di neve” poetica metafora utilizzata dai pastori della zona per definire i ciottoli levigate dalla onde di cui è composta la spiaggia.
Trecento metri di spiaggia incantevole divisa in due da un grosso masso dal quale si può approdare alla cala.
Non può mancare una visita alla Grotta del Fico, splendida grotta calcarea famosa per la sua particolare bellezza e per la presenza al suo interno sino agli anni ottanta della “Foca Monaca“, un tempo assidua frequentatrice di questo tratto di mare e oggi purtroppo scomparsa.

Non meno spettacolare sarà l’ultimo tratto del nostro viaggio con una sosta per un bagno presso le romantiche Piscine di Venere e la spiaggia di Cala Biriala, un tempo utilizzata dai carbonari quale approdo per il carico del carbone i cui resti sono ancora oggi visibili.
Il nostro viaggio vedrà come ultime tappe Cala Sisine e Cala Luna, entrambe dotate di un punto di ristoro nei quali gustare piatti tipici della tradizione sarda. Vi aspettiamo per un esperienza indimenticabile, resa unica dai racconti su miti e leggende che avrà il piacere di deliziarvi Alberto, nipote di Silviero Vitiello, pescatore ponzese che, partito da un arcipelago a venti miglia dalle coste del Lazio giunse sulla costa ogliastrina fondando, unitamente alle famiglie Aversano, Morlé, Mattera, Musella, Francavilla e Cristo, il borgo di Arbatax.
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